CAT-Q

Il Camouflage Autistic Traits Questionnaire (CAT-Q) è una misura self-report dei comportamenti di mimetizzazione sociale negli adulti. Può essere utilizzato per identificare individui autistici che attualmente non soddisfano i criteri diagnostici a causa della loro capacità di mascherare le loro inclinazioni autistiche.

A chi è rivolto il test

• Adulti (età 16+) di intelligenza da media a superiore

Perchè fare questo test?

Il CAT-Q misura il grado di utilizzo delle strategie di mimetizzazione. Più camufferai, più probabilmente sarai in grado di sopprimere le tue inclinazioni autistiche. In quanto tale, un alto punteggio di mimetizzazione può anche spiegare punteggi più bassi in altri test sull'autismo. Quindi, se al momento non soddisfi i criteri diagnostici ma pensi ancora di avere tratti autistici, allora questo potrebbe essere il motivo.

• Compensazione: strategie utilizzate per compensare attivamente le difficoltà nelle situazioni sociali. Esempi: copiare il linguaggio del corpo e le espressioni facciali, apprendere segnali sociali da film e libri.
• Mascheramento: strategie utilizzate per nascondere le caratteristiche autistiche o ritrarre una persona non autistica. Esempi: aggiustare viso e corpo per apparire sicuri e/o rilassati, forzare il contatto visivo.
• Assimilazione: strategie utilizzate per cercare di adattarsi agli altri nelle situazioni sociali. Esempi: recitare, evitare o forzare le interazioni con gli altri.

Come viene calcolato il punteggio

Di seguito le nozioni di base

• Intervallo di punteggio: 25–175
• Punteggio soglia: 100↑
• Tutti gli oggetti hanno un punteggio compreso tra 1 e 7, con punteggi più alti che riflettono una maggiore mimetizzazione.

Più alto è il tuo punteggio di mimetizzazione, meno autistico probabilmente apparirai. Meno sembri autistico, più difficile è identificare il tuo autismo. Di conseguenza, molte persone autistiche che camuffano i loro tratti autistici hanno la diagnosi ritardata, ricevono una diagnosi errata o sfuggono completamente alla diagnosi. Quindi il camuffamento probabilmente spiega, almeno in parte, i diversi rapporti di diagnosi tra uomini e donne. Ma nota anche che più alto è il tuo punteggio di mimetizzazione, più è probabile che tu abbia un punteggio inferiore in altri test sull'autismo. Perché il bello del camuffamento è che molti di noi lo fanno da molto tempo, quindi gran parte del camuffamento diventa una seconda natura.

Il problema è che potresti benissimo camuffarti anche quando fai un test psicometrico. Quindi cerca di essere consapevole di ciò e prova a rispondere alle domande su un test di autismo nel modo più autentico possibile. Ciò significa che dovresti provare a rispondere alle domande in base alle tue effettive inclinazioni e preferenze, piuttosto che a come ti comporti in base alle aspettative sociali. Il CAT-Q può rivelare la differenza tra il tuo vero sé e la persona che presenti come quando sei con altre persone. Se ottieni un punteggio incoerente nei test di autismo, potrebbe essere che non sei autistico, ma può anche significare che camufferai considerevolmente i tuoi tratti autistici. Un professionista medico qualificato dovrebbe essere in grado di valutare quale dei due si applica a te, anche se purtroppo ci sono ancora molti professionisti medici che non tengono conto del camuffamento.

Fare il test

Il CAT-Q è composto da 25 affermazioni, offrendoti 7 scelte per ciascuna affermazione:

• 9 dichiarazioni (compenso)
• 8 affermazioni (mascheramento)
• 8 dichiarazioni (assimilazione)

Cosa significano i miei punteggi?

Tutti i punteggi di 100 o superiori sono indicativi di tratti autistici. Più alto è il tuo punteggio di mimetizzazione, meno autistico probabilmente apparirai. Meno sembri autistico, più difficile è identificare il tuo autismo.

Il significato del punteggio

Un punteggio totale di 100 o superiore indica che camufferai i tratti autistici. Ma oltre a conoscere la soglia, dare un senso ai tuoi punteggi può essere difficile. Potrebbe essere utile confrontare i tuoi risultati con i punteggi medi di autistici e non autistici. Punteggi CAT-Q medi degli autistici: le donne autistiche e le persone autistiche non binarie si mimetizzano di più. È anche interessante notare che gli uomini autistici non si mimetizzano molto di più degli uomini neurotipici. Lo stesso vale per le persone non binarie. Se guardi i due diagrammi precedenti, vedrai che è perché le persone non binarie si mimetizzano molto in generale, indipendentemente dal fatto che siano autistiche o neurotipiche.

L'analisi fattoriale di conferma è stata eseguita sul campione di conferma (N = 419; Autistico N = 150, Non autistico N = 269); i risultati delle analisi di gruppo autistico, non autistico e combinato per la scala totale sono riportati nella Tabella.

Mimetizzazione

Tutti, con o senza autismo, a volte si mimetizzano. Se ti senti timido all'idea di incontrare qualcuno di nuovo, potresti fingere di essere coraggioso anche se non ti senti così. Ma per le persone autistiche, mimetizzarsi non significa solo comportarsi in modo sicuro; molte persone autistiche sentono il bisogno di nascondere i loro tratti autistici per evitare lo stigma e l'attenzione indesiderata, ma l'obiettivo più profondo è generalmente perché vogliono fare amicizia e formare connessioni. Ciò potrebbe includere costringerti a stabilire un contatto visivo (maschera) o pensare a, e potenzialmente provare, un elenco di domande da porre quando incontri qualcuno di nuovo in modo da evitare passo falso sociale (risarcimento).

Alcune persone potrebbero camuffarsi quando sono a scuola o al lavoro in modo che le persone non le trattino in modo diverso. Alcuni autistici si mimetizzano quando incontrano nuove persone, per fare bella figura, e magari un nuovo amico. Altri smetteranno di camuffarsi una volta che conosceranno qualcuno e penseranno che accetteranno il loro io naturale. Il camuffamento non è necessariamente consapevole o deliberato; trovare modi per nascondere le inclinazioni autistiche o cercare di essere percepiti come socialmente appropriati può accadere anche quando la persona autistica non è a conoscenza. In molti casi, il camuffamento inizia come una strategia consapevole, ma evolve rapidamente in un processo automatico.

Sottotipi mimetici

Risarcimento

Le persone usano varie strategie per camuffare il loro autismo. Potrebbero esercitarsi a fare facce amichevoli allo specchio, trovando difficile fare quelle facce in modo naturale. Chiamiamo questa compensazione , perché queste persone autistiche stanno compensando alcune carenze sociali, o meglio, differenze rispetto alle convenzioni del gruppo di maggioranza. Esempi:

• Copiare e praticare il linguaggio del corpo o le espressioni facciali degli altri.
• Imparare segnali e abilità sociali da televisione, film o libri.
• Ripetere il fraseggio e il tono degli altri.

Mascheramento

Un'altra strategia è il mascheramento , in cui le persone autistiche nascondono come si sentono. Ad esempio, possono copiare ciò di cui qualcun altro sta parlando se non sanno cosa dire. Esempi:

• Monitorare e regolare il viso e il corpo per apparire rilassati o interessati agli altri.
• Sentirsi sotto pressione per stabilire un contatto visivo.
• Pensando all'impressione fatta sugli altri.

Assimilazione

Spesso le persone autistiche cercano di adattarsi agli altri in modo da non essere vittime di bullismo o individuate. Questo si chiama assimilazione . Ad esempio, queste persone potrebbero stare vicino ad altri in mezzo alla folla ma non interagire con loro. Esempi:

• Sentendo il bisogno di recitare durante la socializzazione.
• Evitare di interagire con gli altri in situazioni sociali.
• Bisogno del sostegno degli altri per socializzare.

Nel diagramma sottostante, puoi vedere le tre categorie e i 25 elementi misurati dal CAT-Q.

Adattamento della scala CAT-Q completa a 25 elementi tra campioni di conferma autistici (N = 154), non autistici (N = 276) e combinati (Com; N = 430) Nel complesso la vestibilità del modello era accettabile; I valori CFI erano superiori a 0,95 ei valori RMSEA e SRMR erano ben all'interno dell'intervallo raccomandato in tutti e tre i campioni.

Modello mimetico sociale

L'affidabilità test-retest è stata calcolata in un sottocampione di 30 partecipanti autistici, che hanno completato nuovamente il CAT-Q online tre mesi dopo il test iniziale. È anche interessante notare che gli uomini autistici non si mimetizzano molto di più degli uomini neurotipici. Lo stesso vale per le persone non binarie. Se guardi i due diagrammi precedenti, vedrai che è perché le persone non binarie si mimetizzano molto in generale, indipendentemente dal fatto che siano autistiche o neurotipiche.

Tutti i punteggi CAT-Q sono significativamente correlati con tratti di tipo autistico, ma ci sono altre correlazioni

Correlazioni

Un altro modo per dare un senso ai tuoi punteggi è guardare le correlazioni. Tutti i punteggi CAT-Q sono significativamente correlati con tratti di tipo autistico, ma ci sono altre correlazioni:

• Punteggi CAT-Q elevati sono correlati all'ansia sociale sia negli autistici che nei neurotipici, ad eccezione del mascheramento.
• Nelle persone autistiche, il punteggio CAT-Q totale e il punteggio di assimilazione sono correlati negativamente con il benessere.
• Più alto è il tuo punteggio su queste misure, minore tende ad essere il tuo benessere.
• Nelle persone neurotipiche, tutti i punteggi CAT-Q sono correlati negativamente con il benessere, non solo il punteggio totale e l'assimilazione.
• Nelle persone autistiche, tutti i punteggi CAT-Q erano correlati alla depressione e all'ansia generalizzata. Questo non è stato testato nel gruppo neurotipico.

Tieni presente che nessun singolo test è conclusivo e non tutte le persone autistiche ottengono necessariamente punteggi superiori alla soglia definita in ciascun test. Se ottieni un punteggio basso nel CAT-Q, ma pensi ancora di poter essere autistico, prova a fare qualche altro test sull'autismo.

Referenze

• Development and Validation of the Camouflaging Autistic Traits Questionnaire (CAT-Q) (Hull et al., 2018)
• Gender differences in self-reported camouflaging in autistic and nonautistic adults (Hull et al., 2019)